Ciao,
in questo articolo esploreremo un tema cruciale per affrontare la disabilità del figlio in modo più positivo: la consapevolezza emotiva. Attraverso l'uso di strumenti di meditazione, scopriremo come questa pratica può trasformare la nostra percezione delle emozioni e influenzare significativamente il modo in cui vediamo e viviamo la disabilità.
Per me e mio marito Massimo, di fronte alla disabilità di nostro figlio Gabriele, divenire consapevoli delle emozioni che la disabilità ci portava a vivere è stato un passaggio fondamentale, ci ha completamente cambiato il paradigma con cui vedevamo le difficoltà di Gabriele.
Questo nostro cambiamento lo raccontiamo nel libro: Pronto? Sono la disabilità (leggi l’estratto qui), in cui facciamo un viaggio all’interno di tutte le emozioni che abbiamo provato: dal rifiuto, alla paura, alla rabbia, alla colpa e tanto altro, per scoprire come attraverso la consapevolezza potevano diventare delle potenti alleate per affrontare la disabilità di Gabriele.
E tu sei consapevole delle emozioni che vivi affrontando la disabilità di tuo figlio?
La consapevolezza emotiva è una capacità umana fondamentale che ci permette di mettere attenzione cosciente su ciò che stiamo vivendo nel momento presente. È come aprire gli occhi interiori mentre svolgiamo le normali attività quotidiane. Questa attenzione consapevole ci consente di acquisire una comprensione più profonda di chi siamo, compresi i nostri pensieri, le credenze e le teorie che guidano le nostre scelte e le nostre azioni.
Nella vita di chi ha un familiare con disabilità, questa consapevolezza diventa fondamentale. Riuscire a riconoscere e comprendere le proprie emozioni in modo cosciente può fare la differenza tra vivere la disabilità come un peso oppure come un'opportunità che evolve la vita.
Come reagisci davanti alla disabilità di tuo figlio?
Solitamente, affrontiamo gli eventi della vita in modo automatico, reagendo in base alle informazioni che abbiamo accumulato nel corso degli anni attraverso il processo di educazione. Questa modalità automatica è governata dalla nostra mente, che spesso agisce senza che neanche ce ne rendiamo conto. È un processo subconscio e istintivo.
Ad esempio, quando si è di fronte a una sfida o a una situazione stressante, come può essere la disabilità, la mente automatica può farci reagire con paura, ansia o frustrazione (puoi approfondire nel capitolo specifico del libro Pronto? sono la disabilità o nell’articolo dedicato), senza che ci rendiamo conto di cosa stia effettivamente accadendo dentro di noi.
Come si può allora evitare reazioni automatiche?
Per affrontare la disabilità (o qualsiasi altra sfida nella vita) in modo più costruttivo, senza essere condizionati in modo automatico, è cruciale diventare consapevoli di ciò che stiamo sperimentando in ogni momento. Quando si è consapevoli delle proprie emozioni e reazioni, si smettono di scatenare reazioni automatiche. Ecco un esempio pratico:
Immaginate di provare rabbia di fronte a una situazione difficile. In passato, avreste potuto semplicemente reagire impulsivamente, senza riflettere su cosa vi ha fatto arrabbiare esattamente. Tuttavia, attraverso la consapevolezza emotiva, iniziate a riconoscere la rabbia non come un nemico o qualcosa da gestire, ma come la possibilità di dialogare con la nostra parte più profonda, la nostra anima.
Come si trasformano le emozioni in alleate e non subirle?
La consapevolezza emotiva può trasformare le emozioni da avversari a alleati nella vostra vita. Con il tempo e soprattutto con la pratica, potete imparare a utilizzare le vostre emozioni come una guida preziosa per le vostre azioni e decisioni quotidiane e soprattutto per svelare il vostro ikigai: ciò per cui vale la pena vivere. (da puoi approfondire nel capitolo specifico del libro Pronto? sono la disabilità o nell’articolo dedicato)
Ad esempio, tornando all'emozione della rabbia, una volta diventati consapevoli di essa, potete cominciare a esplorare in profondità la rabbia. Andare in profondità significa fare una pulizia da tutti i giudizi, credenze e teorie che abbiamo identificato con la rabbia finchè si scopre la sua vera natura che è pura energia.
Questo processo può condurvi alla comprensione di come affrontare le situazioni in modo più costruttivo, trasformando la rabbia in un'energia positiva per il cambiamento.
Per me e Massimo la rabbia è divenuta una spinta fortissima per toglierci da situazioni che non ci facevano star bene, come ad esempio la situazione lavorativa di Massimo.
Oltre a trasformare il modo in cui viviamo le emozioni, la consapevolezza emotiva ci permette di passare da una visione automatica della mente (puoi approfondire nel capitolo specifico del libro Pronto? sono la disabilità o nell’articolo dedicato)
a una visione più ampia del cuore . Questa visione più ampia è spesso descritta come il “pensiero del cuore”(puoi approfondire nel capitolo specifico del libro Pronto? sono la disabilità o nell’articolo dedicato)
Tuttavia, è importante sottolineare che non si tratta di eliminare la mente, ma piuttosto di ampliarla e potenziarla.
Qual’è la pratica che permette di trasformare le emozioni in energia?
Ora che comprendiamo l'importanza della consapevolezza emotiva, dobbiamo chiederci come possiamo svilupparla. Uno strumento efficace per farlo è la meditazione. La meditazione può aiutarci a raggiungere uno stato di totale presenza e consapevolezza nel momento presente.
Nel contesto della serie "Alleati con la Disabilità", vogliamo presentarvi uno specifico strumento di meditazione chiamato "Omi" che sta per "One Minute Immersion" (Immersione di un Minuto). Questa pratica prevede un minuto di totale immersione nel momento presente, per almeno tre volte al giorno, concentrandosi sulla consapevolezza di ciò che state sperimentando. Può anche coinvolgere la ripetizione di un mantra per focalizzare l'attenzione su un'emozione specifica.
(puoi approfondire nel capitolo specifico del libro Pronto? sono la disabilità )
Ma cosa sono le emozioni?
Prima di approfondire come gestire le emozioni attraverso la meditazione, è importante capire cosa sono le emozioni. Le emozioni sono essenzialmente stati psicofisici che sperimentiamo in risposta a eventi o situazioni specifiche. Tuttavia, come viviamo queste emozioni fa la differenza tra una mente automatica e una mente potenziata.
Nella modalità di mente automatica, quando sperimentiamo un'emozione, reagiamo a essa in modo istintivo e inconsapevole. Ad esempio, la paura può portarci a evitare situazioni che potrebbero essere utili, o la tristezza può farci sentire sopraffatti senza motivo apparente.
Questo è il modo in cui molte persone affrontano le emozioni senza una consapevolezza emotiva sviluppata: esse sono come burattini nelle mani delle loro reazioni automatiche. Si diventa vittime delle emozioni e dell’evento che le provoca.
Ad esempio davanti ad una diagnosi di disabilità del figlio diventa automatico provare: rifiuto (puoi approfondire nel capitolo specifico del libro Pronto? sono la disabilità o nell’articolo dedicato), oppure colpa (puoi approfondire nel capitolo specifico del libro Pronto? sono la disabilità o nell’articolo dedicato), ma anche dolore e tristezza (puoi approfondire nel capitolo specifico del libro Pronto? sono la disabilità o nell’articolo dedicato), può anche mettere in discussione la relazione con tuo marito o tua moglie.(puoi approfondire nel capitolo specifico del libro Pronto? sono la disabilità o nell’articolo dedicato).
Se queste emozioni sono vissute in automatico senza consapevolezza guidano le scelte e le azioni e molto spesso conducono a uno stato di sofferenza.
IO e Massimo eravamo dentro un vortice negativo e pericoloso perchè ci conduceva in uno stato di sofferenza. Avevamo assunto il ruolo di vittima per cui subivamo tutte le emozioni in modo negativo.
Come non subire le emozioni?
Con la pratica della consapevolezza emotiva, possiamo iniziare a vivere le emozioni in modo diverso. La mente potenziata non cerca di negare o sopprimere le emozioni, ma invece le accoglie e le esplora in modo aperto e curioso.
Prendiamo l'esempio della paura: nella mente potenziata, la paura può diventare una guida preziosa per esplorare le nostre paure più profonde e comprenderle meglio. Ciò ci permette di affrontare le sfide con coraggio invece di evitarle o pretendere di controllarle.
Come passiamo dalla mente automatica alla mente potenziata?
Questo è il cuore del nostro percorso di consapevolezza emotiva. La meditazione, in particolare il metodo Omi, è uno strumento potente per raggiungere questo obiettivo.
La pratica del metodo Omi è semplice ma potente. Richiede solo un minuto del vostro tempo e può essere fatta ovunque vi troviate.
Ecco come funziona:
La pratica regolare della Omi può portare a numerosi benefici:
Nel contesto della disabilità, la consapevolezza emotiva può avere un impatto profondo. Chi ha un familiare con disabilità spesso sperimenta una vasta gamma di emozioni, dall'amore e dalla gioia alla frustrazione e alla paura.
Attraverso la pratica con gli Omi e la consapevolezza emotiva, è possibile trasformare il modo in cui si vive la disabilità. Questo non significa ignorare le sfide o le emozioni difficili, ma piuttosto affrontarle con compassione e comprensione. Per me e Massimo è stato un elemento fondamentale e determinante per il nostro cambiamento, è stata lo spartiacque tra un modo di vedere e vivere la disabilità di Gabriele ad un altro.
La consapevolezza è stato il ponte che ci ha permesso di passare da una modalità che ci faceva stare in uno stato di vittima che ci teneva in uno stato di sofferenza a una modalità che ci permetteva di stare in uno stato di consapevolezza, di amore, di gioia e di gratitudine.
Le emozioni ci accompagnano tutti i giorni. Capita anche a te?
La difficoltà di Gabriele per noi ha rappresentato il punto di partenza di un viaggio nella consapevolezza delle nostre emozioni.
Abbiamo intrapreso un percorso che ci ha permesso di entrare dentro noi stessi.
Abbiamo incontrato i luoghi più oscuri della profondità dell’anima.
Ma è stato proprio andando fino in fondo alle nostre emozioni che abbiamo raggiunto nuove comprensioni e scoperto meraviglie.
Abbiamo conosciuto la via dell’Amore e abbiamo conquistato nuove abilità, forze, energie, idee, progetti che ci hanno proiettato in quella che chiamiamo la nostra “second life” e realizzare il nostro ikigai, ciò per cui vale la pena vivere.
Quelle emozioni che prima subivamo inconsapevolmente ci conducevano dritti in uno stato di sofferenza e vittime.
Ora, attraverso la pratica con strumenti di consapevolezza e meditazione, le emozioni sono diventate le nostre potenti alleate ed ogni giorno ci “chiamano” per ricordarci cosa siamo venuti a fare, il nostro ikigai: ciò per cui vale la pena vivere. (puoi approfondire nel capitolo specifico del libro Pronto? sono la disabilità o nell’articolo dedicato)
Se anche tu vuoi vivere le emozioni che ti porta quotidianamente la disabilità di tuo figlio in modo consapevole e poterle trasformare in potenti alleate, allora scarica questa serie di email “Alleati con la disabilità” in regalo per te.
Approfondisci con il mini-corso gratuito
Alleati con la Disabilità!
Sabrina
Sabrina Gelio / Massimo Scappi
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