Chi vuole un figlio disabile? Come un genitore può trasformare le difficoltà di un figlio? Ecco come essere trasportati nelle profondità di sè stessi per scoprire meraviglie e conquistare nuove abilità, forza, energia, idee e progetti.
Chi vuole un figlio disabile? Come un genitore può trasformare le difficoltà di un
figlio? Il secondo figlio di Sabrina e Massimo si chiama Gabriele e ha un disturbo dello spettro autistico. Nel 2012 i coniugi vengono catapultati, senza volerlo, nel mondo della disabilità, un mondo a loro completamente sconosciuto.
Un evento intenso, forte che li “chiama” a mettere in discussione tutta la loro vita. Iniziano un viaggio in cui vengono “chiamati” dalle Signore Emozioni. All’inizio, appena appresa la diagnosi, hanno incontrato Signor Rifiuto, non ne volevano sapere di accettare la situazione, poi si sono fatte sentire Signora Confusione e Signora Solitudine, non sapevano come affrontare la situazione e si sentivano abbandonati a se stessi in questo nuovo mondo. Non sono state brevi le telefonate di Signora Colpa e Signora Vergogna, che li facevano sentire inadeguati. Li hanno chiamati anche Signora Impotenza, Signora Frustrazione e Signor Controllo per ricordare quanto erano incapaci di affrontare quella brutta situazione. Signor Problema e Signor Dubbio hanno telefonato per sottolineare che il problema era molto grosso e che era molto difficile scegliere. Di fronte a tutta questa difficoltà non poteva non farsi sentire Signora Rabbia. Chi faceva uno squillino tutti i giorni erano Signora Fatica e Signora Stanchezza, alla sera si sentivano sempre stremati. Signora Paura e Signora Ansia erano perennemente presenti. A ricordare loro il grande dolore che li attanagliava erano le telefonate di Signor Dolore e Signora Tristezza. Spesso hanno chiamato anche Signor Denaro e Signor Tempo perchè non ne avevano mai abbastanza. I Signori Sintomi hanno fatto una videochiamata tutti i giorni per sbattere loro in faccia tutte le difficoltà di Gabriele.
Ma, ad un certo punto, hanno incontrato i Signori Squillini che li hanno destati e mostrato loro che alle “chiamate” si può rispondere in modo diverso. Fino a quel momento avevano risposto con il Signor Risponditore Automatico, la mente, con tutto il suo bagaglio di credenze, attaccamenti e codici sociali che li portava in uno stato di grande sofferenza subendo l'evento della disabilità. Però i Signori Squillini li hanno traghettati, giorno dopo giorno, in un nuovo paradigma, nella visione immaginale con cui hanno reincontrato Signor Cuore e Signora Amore che li hanno accompagnati ad accogliere ed includere le difficoltà di Gabriele, li hanno portati nelle profondità di sè stessi dove hanno scoperto meraviglie. Hanno conquistato nuove abilità, forze, energie, idee, progetti che li hanno proiettati immediatamente nella loro second life. La sfortunata disabilità di Gabriele è divenuta la loro più grande opportunità!
La consapevolezza della complessità merita una testimonianza responsabile
Ci sono libri che raccontano storie vere e finte, belle e brutte. Chi acquista questo libro non vuole leggere storie. Per quanto potrà contare questa mia recensione, l'escalation dei mei sentimenti è passata dal dispiacere, all'ammirazione in un sol colpo. Il titolo è chiaro, il contenuto altrettanto. La missione lucida.
Non è certamente un argomento leggero anche se il testo riesce perfino a semplificare una realtà così complessa ed articolata, grazie alla sincera umanità con la quale i 5 componenti il nucleo familiare si svelano. Il mio primo sentimento (il dispiacere) non merita commenti. Fa parte di quel comune sentire che persone che non conosci o che conosci (come nel mio caso) debbono far fronte con una quotidianità più complessa della tua. L'ammirazione invece cambia il paradigma. Il dispiacere lo avverti soltanto sentendo una notizia, che non è un ascolto attento e concentrato. L'ammirazione invece passa attraverso un altro dei nostri 5 sensi (la vista) e non è certo vedendo ma guardando con attenzione, osservando e approfondendo che il senso della vista ti aiuta e ti porta a capire e a comprendere il senso della generosità. Mettere a disposizione la propria "cassetta degli attrezzi", significa voglia di confrontarsi per emergere, contare ed esigere, specie dove la macchina pubblica è inadeguata come il terzo settore e gli aiuti concreti a quest'ultimo. Mi aspetto quindi un work in progress che sono certo "Massimo e Sabrina" sapranno interpretare come hanno fatto con questo primo libro. Spero che in tanti potranno supportare l'Associazione e "usare" la disponibilità di Massimo e Sabrina per ascoltare dalla loro viva voce come aumentare la propria resilienza, traducendo un fatto negativo in un atteggiamento in grado di portare positività nella mente e nell'anima. Sinceri auguri amici miei.
Ricchissimo e profondo
Un libro che tocca il cuore e nello stesso tempo da' la forza , il coraggio e l'aiuto per affrontare una qualsiasi disabilità della vita.
Un'emozione, un disagio o in questo caso una disabilità verrà trasformata in un evento che la vita ci porta per guardare quel disagio con altri occhi, quelli dell' Amore.
Suggerisco la lettura a chiunque perché si possono utilizzare tutte le tecniche suggerite su qualsiasi situazione.
Grazie.
Pronto sono la disabilità
Quando ho letto la quarta di copertina mi sono molto emozionata perché mi sono subito rivista nell'esperienza degli autori.
Poi leggendo il libro mi sono ritrovata nelle emozioni che raccontano, nella lettura mi sono sempre più coinvolta e immedesimata. Mi è stato molto di aiuto e mi ha incoraggiato il potere trasformativo del libro. L'esempio di Sabrina e Massimo mi permette di approcciarmi a una nuova visione che allegerisce e stimola a nuove speranze e possibilità. Ritengo che questo libro possa essere di supporto, oltre che ai genitori, a tutta la famiglia attorno al bambino disabile: ai nonni, ai fratelli o sorelle e anche agli insegnanti e terapeuti perché tutti proviamo, anche se con intensità diversa, le stesse emozioni.